NEWS > 02 marzo 2021

Brexit: quale impatto per l'industria cosmetica?

Negli ultimi 10 anni, il mercato cosmetico nel Regno Unito ha registrato uno sviluppo costante, arrivando ad essere il terzo in Europa per consumi, dopo Germania e Francia, con un valore di 10,7 miliardi di euro nel 2019, secondo i dati di Cosmetics Europe – the personal care Association. L’industria cosmetica locale occupa oltre 200.000 addetti e vanta una stretta collaborazione con il mondo accademico, per un costante sviluppo in ricerca e innovazione.

L’entrata in vigore della Brexit, dall’1 gennaio scorso, ha sicuramente modificato gli equilibri. Fino al 2019, il Regno Unito infatti aveva un forte legame economico con l’Unione Europea, che assorbiva oltre il 65% dell’export del paese e contemporaneamente forniva il 62% delle merci importate. L’uscita dall’Europa ha inevitabilmente lasciato degli strascichi importanti: per capirne l’entità, Cosmoprof ha interpellato gli esperti di The British Chamber of Commerce for Italy (BCCI) - Camera di Commercio Britannica per l’Italia, ente privato no-profit che collabora con il Consolato Generale Britannico, il Department for International Trade a Milano e l’Ambasciata Britannica a Roma. 

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Fondata a Genova nel 1904, The British Chamber of Commerce for Italy (BCCI) vanta circa 250 soci britannici, italiani e internazionali e ha sede principale a Milano, uffici regionali in tutta Italia e a Londra. La BCCI collabora con il Consolato Generale Britannico, il Department for International Trade e l’Ambasciata Britannica. La mission della Camera è assistere e favorire lo sviluppo del commercio e degli investimenti tra il Regno Unito e l'Italia e sostenere e promuovere gli interessi e le attività commerciali dei soci. Nel 2019, per assicurare agli associati una migliore comprensione degli effetti dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e, di conseguenza, prepararsi ai nuovi regolamenti e modalità di scambio, è stato istituito il BCCI Brexit Committee che coinvolge esperti di vari settori con competenze specifiche sugli effetti della Brexit e i cambiamenti che essa porterà.

Alle nostre domande hanno risposto Avv. Steven Sprague, Chairman, BCCI Brexit Committee & Councillor, The British Chamber of Commerce for Italy, e Partner, CastaldiPartners, e Avv. Ida Palombella, Partner - Head of IP and Fashion Law, Deloitte Legal.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2021 per le aziende beauty che esportano in UK?

Fino al 31 dicembre 2020 era sufficiente che nell’esportazione in UK le aziende europee beauty si conformassero alla normativa europea sul settore dei cosmetici, ovvero il Regolamento (CE) n. 1223/2009. Come è noto, dal 1° gennaio di quest’anno, conclusosi il periodo di transizione della Brexit, tale Regolamento non è più applicabile all’esportazione in Regno Unito. Ciò comporta alcuni cambiamenti rilevanti a livello di compliance per le aziende che desiderino continuare a esportare nel Regno Unito. Dall’inizio di quest’anno, tutte le aziende europee che vogliano immettere sul mercato UK prodotti cosmetici di qualsiasi genere dovranno conformarsi alle disposizioni normative del Schedule 34 del Product Safety and Metrology etc. (Amendment etc.) (EUExit) Regulations 2019, che contiene gli emendamenti al Regolamento (CE) n. 1223/2009.  La normativa UK attualmente in vigore riflette comunque in buona parte il Regolamento europeo, ponendo sempre quale primario obiettivo l’importanza di immettere sul mercato solo prodotti cosmetici sicuri per i consumatori. Vi sono, tuttavia, alcuni cambiamenti di cui le aziende devono certamente tenere conto. Come già previsto nel Regolamento europeo, anche l’attuale normativa UK prevede l’obbligo di designare una “persona responsabile” per i prodotti cosmetici immessi sul mercato britannico. Se prima della Brexit la “persona responsabile” poteva essere stabilita in qualsiasi Paese UE, oggi dovrà necessariamente risiedere nel Regno Unito. Sempre secondo la normativa UK, la “persona responsabile” per i prodotti immessi sul mercato britannico può essere, alternativamente, il produttore dei cosmetici, se stabilito nel Regno Unito, l’importatore del prodotto sul mercato britannico, una terza persona nominata e stabilita in UK o anche il distributore dei prodotti in UK, laddove lo stesso venda i prodotti cosmetici con il proprio nome o marchio. Ciò implica, quindi, anche l’obbligo che l’etichetta dei prodotti immessi sul mercato UK debba riportare chiaramente il nome e l’indirizzo della “persona responsabile” stabilita nel Regno Unito. Altro elemento degno di nota è l’obbligo che tutti i prodotti cosmetici, prima di essere immessi per il commercio nel mercato del Regno Unito, siano notificati da parte della “persona responsabile” al Secretary of State. Questa notifica va fatta anche nel caso di prodotti che siano già stati immessi sul mercato in Regno Unito prima del 1° gennaio 2021. 


Quali sono le regolamentazioni in vigore oggi per importare prodotti cosmetici UK?

Come già accennato, in ambito beauty, l’attuale testo normativo di riferimento è il Regolamento (CE) n. 1223/2009. La normativa, in particolare, oltre a definire chiaramente cosa siano i cosmetici, stabilisce la responsabilità dei soggetti coinvolti nella catena di fornitura e fissa i livelli di sicurezza volti a tutelare la salute dei consumatori. Ai sensi di tale Regolamento, poiché il Regno Unito non è più uno Stato Membro UE, l’importatore europeo dei prodotti cosmetici provenienti dal Regno Unito diviene la “persona responsabile”. Pertanto, sarà l’importatore dei prodotti immessi sul mercato UE a dover garantire il rispetto di tutti gli obblighi derivanti dal Regolamento (CE) n. 1223/2009


La Brexit ha avuto una ricaduta sullo scambio commerciale Italia – UK per il comparto beauty?

Le statistiche fornite dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (“ICE”) effettivamente mostrano un calo nell’interscambio commerciale tra Italia e UK dei prodotti cosmetici. Nei primi dieci mesi del 2020, l’ICE ha documentato per il settore specifico, rispetto allo stesso periodo del 2019, un calo dell’export verso il Regno Unito del 17% (da circa €436mln a €361mln) e un calo dell’import dal Regno Unito del 6% (da €112mln a €105mln). Tale calo non appare essere diverso dal generale andamento rispetto agli altri Paesi, sia UE che extra-UE. Tuttavia, è ancora presto per stabilire se questo trend sia effettivamente dovuto alla Brexit, alla pandemia in corso o a una combinazione delle due. Ad ogni modo, è di questi giorni la notizia secondo cui lo studio della Road Haulage Association (associazione inglese che riunisce le aziende di autotrasporto merci) avrebbe registrato un crollo complessivo del 68% del volume delle esportazioni dal Regno Unito all’Unione europea. I prossimi mesi del 2021 saranno quindi decisivi per determinare quale sarà l’effetto Brexit sullo scambio commerciale in ambito beauty tra UK e Italia.


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